Una basilica in contrada Serre d'Api


 Fig. 1
Vista dall'interno dell'abside della basilica. Sullo sfondo: il Monte Furma.


    Durante un'escursione effettuata alla ricerca degli antichi mulini ricadenti nei pressi dei torrenti Furma e Olivo, sono state notate delle tracce di un antico abitato: si tratta di una grande quantità di frammenti di tegole sparsi sulla costa sud di Serra d'Api (coordinate geografiche: 37°26'22.3"N 14°19'02.2"E) (vd. fig. 2). Tra i frammenti di tegole se ne possono notare alcuni non cotti a perfezione: scarti di lavorazione? Probabilmente, dunque, vi era una fornace. Tracce più evidenti di mura sotterrate sono state notate salendo lungo la stessa costa, ma a una quota leggermente più alta (coordinate geografiche: 37°26'23.8"N 14°19'01.6"E): forse si tratta di una una torre di guardia o di un edificio atto alla difesa, del quale si nota in sezione la linea delle tegole e del pavimento (vd. fig. 3). Le mura sembrano essere del periodo greco. Sull'altipiano in cima alla serra, tra eucalipti e pini bruciati e divelti, emergono qua e là altri brandelli di mura diroccate (coordinate geografiche: 37°26'35.0"N 14°18'55.8"E) (vd. fig. 4): l'abitato o l'acropoli    

    Ma è il crinale sud della serra che ci sorprende per via della devastazione probabilmente effettuata a opera di indisturbati tombaroli, muniti di pale meccaniche. Il suolo è vistosamente pieno di buchi, in fondo ai quali sembrano esserci tombe ipogee. Tra i resti è ben visibile l'abside centrale di una basilica [1], orientata nord est - sud ovest (coordinate geografiche: 37°26'33.5"N 14°19'05.2"E). Le dimensioni sono comparabili con quelle della basilica di Sophiana: 20 metri per 16 metri circa (vd. fig. 1). In totale, la basilica possiede tre absidi. L'orientamento è nord est -sud ovest. Negli interstizi del parato murario vi sono dei frammenti di terracotta con dei buchi dovuti agli elementi vegetali usati per l'impasto dell'argilla (vd. figg. 6-14). Ciò fa intuire che la basilica è almeno medievale: paleocristiana o probabilmente del VII secolo. Si possono notare delle tombe o, comunque, degli ambienti ipogei. Uno in particolare si trova sul lato nord est (vd. fig. 15). La relativa vicinanza del sito di Serre d'Api con Montagna di Marzo ci suggerisce dei collegamenti storici. Del resto, le necropoli di Montagna di Marzo sono varie e lambiscono anche le Serre d'Api.

    Il sito di Serra d’Api probabilmente è già stato attenzionato dal gruppo Archeologico “Litterio Villari”. In particolare, Sebi Arena e Ugo Adamo nel loro volume intitolato “Archeoplatia: i siti del territorio di Piazza Armerina”, pubblicato nel 2012, hanno descritto un sito simile presente in contrada Balatella [2]. I due storici locali scrivono che in contrada Balatella è presente: “una depressione profonda poco più di 1 mt. e di diametro di circa 20 x 15 mt. dove è stato possibile individuare una sezione circolare di muro di circa 5 mt. di lunghezza riferibile a un’abside”. Il sito descritto in questa sede si trova su di una delle serre d’Api, territorio di Enna, come si può vedere in un uno stralcio di mappa del 1876, dove si nota anche che contrada Balatella si trova a est di Serre d’Api (vd. fig. n. 16 ).

    Gli scavatori di frodo hanno profondamente e abbondantemente saccheggiato la struttura e la terra che la circonda anche con mezzi meccanici (vd. fig. 17). In tal senso, l'intervento dello Stato con scavi ufficiali e con la dovuta valorizzazione è, ovviamente, auspicabile. Ancora si è in tempo per salvare il salvabile: si spera.

Fig. 2
La Serra d'Api vista dal basso e da sud. Uliveto impiantato su un antico abitato

Fig. 3
Costa sud di Serra d'Api: resti sepolti di un antico abitato o di una torre di guardia visti in sezione.

Fig. 4
Resti di mura emergenti dall'altipiano della Serra d'Api.

Fig. 5
La vallata del torrente Furma dominata dalla basilica. Costa sud est della serra con vista sui mulini antichi, probabilmente legati a Fundrò.

 Fig. 6
Muro absidale della basilica

 Fig. 7
Muro absidale della basilica, particolare

 Fig. 8
Muro absidale della basilica visto dall'alto

Fig. 9
L'abside della basilica visto dall'alto e da sud

Fig. 10
Ciò che rimane della basilica visto dall'abside verso l'ingresso. Sullo sfondo Montagna di Marzo

Fig. 11
Ciò che rimane della basilica visto dall'ingresso verso l'abside. Sullo sfondo: Monte Furma

Fig. 12
Lastrone di pietra arenaria posto all'interno della basilica con frammenti fittili vari

Fig. 13
Muro perimetrale della basilica, lato nord ovest

Fig. 14
Ingresso della basilica

Fig. 15
Resti di un tomba profanata o di un ambiente ipogeo all'interno della basilica, lato nord ovest.

Fig. 16
Stralcio di una mappa del 1876 da "Arcanum maps". Il punto rosso indica dove si trova la basilica con tre absidi


Fig. 17
Resti di tombe profanate di fronte all'ingresso della basilica, lato sud ovest. Sullo sfondo si intravede Montagna di Marzo





Note
[1] La basilica, probabilmente inedita (forse hanno già scritto in merito Sebi Arena e Ugo Adamo), la necropoli e l'abitato che la circonda sono stati scoperti durante l'escursione di sabato 04/02/2023.
[2] Si consulti l'articolo presente nel seguente sito web: https://www.turismoenna.it/siti-archeologici-piazza-armerina?start=6


Autore: 
Filippo Salvaggio


Ringraziamenti

Ringrazio principalmente mio fratello Paolo, per avermi accompagnato nel ritrovamento di questi preziosi resti archeologici. Ringrazio, inoltre, le colleghe Giuliana Maria Amata e Maria Rosa Pergola e l'amico Daniele Cigna per avermi incoraggiato a ricercare e a scrivere questo articolo di blog.

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